mercoledì 25 novembre 2015

DAL LIBRO "CNA STORIE"

Dalle Marche all’Expo l’inventrice dell’olio d’oliva che aiuta a prevenire l’osteoporosi
Libro CNA Storie


L’olio d’oliva non come semplice condimento, ma come veicolo di sostanze utili all’organismo, in particolare vitamine che aiutano a prevenire malattie come l’osteoporosi. E’ l’intuizione vincente - e brevettata a livello europeo – di Francesca Petrini, 44 anni, titolare insieme al fratello Cristiano della “Fattoria Petrini”, un’azienda agricola marchigiana specializzata nella produzione di olio d’oliva e derivati. Un’intuizione che ha fatto sì che la Petrini vincesse il premio ITWIIN 2014 come migliore inventrice dell’anno e soprattutto venisse scelta come testimonial per la Regione Marche, all'interno del Padiglione Italia di Expo Milano 2015, quella che sarà la vetrina delle eccellenze italiane.
Una laurea in Economia, un master in olivocoltura e una “vita devota al lavoro”, quella di Francesca, che già durante l’università inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, trasformata dal padre Leonida, nel 1989, nella “Fattoria Petrini”, con l’intuizione – dono di famiglia – di convertire già allora l’intero uliveto in biologico.
Settemila ulivi, per una produzione media di 300-400 quintali di olio, (grazie anche alla produzione locale): sottaceti, olio, paté, una linea cosmetica all’olio d’oliva, ma soprattutto il “Petrini plus”, l’olio arricchito con vitamine D3, K1 e B6, testato scientificamente e clinicamente. 

“L’idea mi è venuta in Giappone – racconta Francesca – osservando la popolazione anziana e il loro stile di vita. Mi sono accorta che erano carenti di un minerale come il calcio e che lo assumevano attraverso molti integratori alimentari. Anche noi europei, soprattutto le donne, alla luce dell’aumento dell’età media, ne siamo carenti e allora mi sono detta: cosa meglio di un alimento che usiamo quotidianamente come l’olio d’oliva, apprezzato in tutto il mondo, può diventare veicolo di sostanze da assumere quotidianamente come il calcio? Dovevo trovare un sistema che legasse le due cose – continua la Petrini – e la mia idea entusiasmò il compianto professor Mario Marchetti, direttore dell’Istituto di Vitaminologia dell’allora Dipartimento di Biochimica dell’Università di Bologna. ‘Bell’idea’, mi disse, spiegandomi che l’olio d’oliva accetta le vitamine K e D, entrambe liposolubili, mentre la B venne adattata, e fu così che nacque il Petrini Plus”.
“Sono stati condotti diversi studi scientifici pilota su gruppi di donne in menopausa, che hanno dimostrato l’efficacia del prodotto nel migliorare la densità ossea riducendo la presenza dell’osteocalcina sottocarbossilata nel sangue – spiega la Petrini - una delle sostanze maggiormente responsabili per l’appunto della riduzione della densità ossea. E’ stata inoltre dimostrata una fluidificazione delle membrane piastriniche, indicativa di una migliore funzionalità di queste cellule, strettamente correlata alla prevenzione di attacchi trombotici. Insomma possiamo dire che il nostro olio è un efficace supplemento anche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari”.
“Per me è stata una grande vittoria, perché la ricerca è stata sostenuta interamente a nostre spese e l’invenzione è diventata un brevetto a livello europeo. E se si considera che a farlo è stata una piccola impresa, l’orgoglio e la soddisfazione sono ancora più grandi. L’olio d’oliva italiano è apprezzato in tutto il mondo – conclude Francesca - ma alla luce dei cambiamenti climatici diventa sempre più difficile fare questo lavoro. Servirebbe una revisione del piano olivicolo nazionale, eliminare tutti quei lacci burocratici che appesantiscono il settore, poter piantare più ulivi, anche perché, non dimentichiamolo, il valore aggiunto di questo settore è la salvaguardia del patrimonio ambientale”.